Editoriale

Sette milioni di persone in azione per cambiare il paese

Qui a Change.org siamo molto fortunati. Siamo fortunati perché possiamo toccare con mano cambiamenti inaspettati, grandi e piccole vittorie che ogni giorno cambiano la vita a qualcuno. È il caso di papà Gaetano, che ha potuto riabbracciare il figlio Carmine, salvato dopo un anno e mezzo di detenzione a Bali, dove era finito per accuse inesistenti. È il caso dell’archeologa Margherita, che ha rischiato di perdere il posto perché aveva denunciato un tentativo di abuso edilizio in uno dei luoghi più belli del paese, Punta Scifo. Più di 43mila persone le hanno dato sostegno e alla fine è stata ritirata la delibera che di fatto le impediva di continuare a proteggere i “Caraibi d’Italia”. È ancora il caso della gatta Sole, persa in aeroporto a Madrid, come fosse un semplice bagaglio, ma poi ritrovata grazie alla mobilitazione internazionale e alla caparbietà della sua proprietaria Silvia. E come dimenticare le battaglie vinte da Daniela per i diritti dei lavoratori autonomi, di mamma Nadia perché si celebrasse finalmente il processo sulla strage della Love Parade di Duisburg, che nel 2010 le ha portato via la figlia?

 

Dicevo, siamo fortunati a Change.org perché ogni giorno ospitiamo sulla nostra piattaforma migliaia di campagne, assistendo alla continua mobilitazione degli italiani. Oggi siete in 7 milioni di italiani su Change.org (più di 200 milioni nel mondo) e non posso che ringraziarvi tutti. Grazie perché Change.org è di tutti e per tutti. Grazie perché ogni giorno dimostrate che il popolo non è affatto inerte o bovino come spesso viene dipinto. Con il vostro impegno, questo paese è davvero cambiato negli ultimi anni, grazie a più di 850 petizioni che hanno dichiarato vittoria dal luglio 2012 ad oggi.

 

In questi mesi l’Italia si prepara alle elezioni nazionali. Certamente Change.org sarà uno dei principali luoghi dove gli italiani si attiveranno per chiedere alla politica impegni precisi e un cambio di passo. Un luogo che ospita la voce di 7 milioni di italiani e che non può essere ignorato. Potenziamento del mercato del lavoro, estensione dei diritti per le categorie più svantaggiate, cure mediche più accessibili, protezione degli animali: sono solo alcuni dei temi su cui tutti i partiti saranno chiamati a misurarsi nei prossimi mesi di campagna elettorale. Molti di questi temi sono già o saranno petizioni, alcune con decine o centinaia di migliaia di firme. Tutti gli esponenti politici sanno che possono liberamente rispondere alle petizioni che li chiamano in causa, dialogando direttamente con i cittadini. Ma pochissimi già lo fanno. Lo strumento c’è e i cittadini pure, ora bisogna capire se ci sarà la volontà di utilizzarlo anche da parte di chi ci rappresenta.

 

 

 

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November 14, 2017 1:58 pm